Interpretazione delle Norme

Esistono delle regole per una convivenza civile, esistono delle leggi che regolano i rapporti affinché gli stessi siano approntati al criterio del “buon padre di famiglia”, esiste uno Statuto della Repubblica che sancisce tali principi; oltre ciò esistono una miriade di circolari e circolari bis, e rettifiche alle circolari che in teoria dovrebbe semplificare e spiegare nella maniera corretta l’applicazione delle leggi cui si riferiscono; ci sono poi tutta una miriade di regolamenti locali, regionali, provinciali, oltre che regolamenti circa l’attuazione stessa degli stessi regolamenti. Mah!

 

     Una cosa comunque deve essere certa, ogni cittadino ha gli stessi diritti degli altri, analogamente ha gli stessi doveri degli altri,  in poche parole dovremmo, almeno nei confronti delle Istituzioni, essere considerati allo stesso modo: una Legge recita che non si ruba? Bene, vale per tutti; chi dovrebbe osservarla? Tutti no? Un’altra dice che non si compiono delitti, quindi chi può compiere delitti? Nessuno no? Altra ancora recita che si usa il casco in motorino o le cinture? Si …me la ricordo, chi dovrebbe osservarla? Ritengo tutti i cittadini dello Repubblica.Meno male che comprendiamo che non sempre, ciò che recitano le Leggi, valgono per tutti, altrimenti potremmo ritenerci di essere dei "NON CITTADINI"  per tante disparità di trattamento che vediamo quotidianamente.

     Come cittadino ho la facoltà di disporre della mia proprietà nella maniera che ritengo, ho la possibilità di acculturarmi e studiare in scuole pubbliche o private come meglio ritengo, ho il diritto di avere una assistenza sanitaria, ho il dovere di contribuire al mantenimento delle spese dello Stato, ho anche il diritto di utilizzare gli spazi che sono dello Stato, che attraverso il demanio controlla il territorio pubblico.

     Se per un verso la bilancia dei diritti/doveri pende nettamente a favore di doveri, almeno sulla carta, certo non si può dire che i diritti dell’essere cittadino siano comunque tutti univocamente applicati, prendiamo ad esempio le spiaggie, le nostre spiaggie, non dovremmo avere il diritto di passeggiarci a nostro piacimento? Non dovremmo poter avere l’opportunità di sdraiarci senza che nessuno possa vantare altri diritti (…!!!!...)? In questo caso un decreto è stato emanato, perché allora passeggiando su una spiaggia ho incontrato una staccionata in legno bella massiccia? Perché deve accadere che solo una categoria di persone potranno (in futuro se continuiamo così succederà) usufruire di un bene che la natura stessa ha fornito senza far pagare nulla? Finiremo per pagare l’aria che respiriamo, attraverso misurazioni attente della nostra cassa toracica aumentando percentualmente in ragione dell’attività fisica che faremo, la quale consumerà maggiore ossigeno, capitalizzando il tutto con un coefficiente relativo alla massa corporea suddividendola tra grassa e magra in quanto una consuma meno dell’altra……! (Però che idea, non sarà il caso che qualcuno studiasse un modo per applicare una tassa del genere? Coraggio al lavoro….).

     Inutile che mi dilunghi su questi temi, certo che sarebbe il caso che rivedessimo i principi fondamentali della Costituzione ed in genere tutte le leggi, emanandole con la dicitura ed una avvertenza: “valgono per poveri sventurati, che servono solo per dare parvenza democratica alle elezioni in quanto votanti”.

     Altri invece…….

Salve, 23/08/2007

 

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