Debiti della Famiglia Italiana

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Da tempo ormai ogni giorno veniamo a conoscenza dai mass media che sempre più famiglie ricorrono ai prestiti personali perché non riescono ad arrivare a fine mese; da tempo notiamo che si ricorre sempre più spesso ad acquisti rateali anche per piccoli oggetti necessari in casa o in famiglia; e certamente ciò non avviene per convenienza come succedeva sino a qualche anno fa, ora le famiglie sono quasi obbligate! Obbligate da una necessità di liquidità che non riescono più a soddisfare: due alternative possibili esistono, la prima che la famiglia sia diventata d’un tratto poco accorta e che non sappia più gestire il budget familiare, la seconda che magari non sono sufficienti gli stipendi che riescono a percepire.

 

          In ogni caso, il dato che non si riesce ad arrivare a fine mese, non viene percepito solo per sentito dire dai mass media, ma ce ne accorgiamo noi, tutti i giorni, nel momento in cui ci rechiamo a far compere di qualsiasi natura trattasi; e non parliamo di qualche decennio fa, quando con poche Lire ci si poteva acquistare un’auto, un terreno, una casa; parliamo di qualche anno fa, quando con centomila delle vecchie Lire si faceva la spesa e restava qualcosa anche per il caffè, oggi, con cinquanta Euro, non si riesce nemmeno a far benzina; hanno calcolato che la svalutazione in questi ultimi anni sia stata di un 2 o al massimo 3 %!!!! Dov’è questo paese? Tutti

ci siamo accorti che stiamo considerando un Euro come mille Lire! Dov’è l’errore? Nel concambio Euro/Lira? Nella speculazione continua e metodica di commercianti e artigiani?       

        Di tutto questo sembra che i nostri rappresentanti, rappresentanti del popolo, ergo parlamentari, sembra non si accorgano; vivono in un mondo loro, ristretto, dove, al di là delle apparenze, sussistono connubi e scambio di cortesia (ora si chiamano così, non lo sapevate?), si  entra in una cerchia, e rispettando certi canoni non scritti, ci si accoppia tra di loro, si creano le condizioni (leggi Enti) affinché la piccola (loro..) prole possa crescere senza sacrificarsi troppo alla famelica voglia di denaro dello Stato, attraverso impieghi utili si, ma esclusivamente per le loro tasche. 

       E torniamo alla famiglia italiana; non riuscendo dunque ad arrivare a fine mese, oppure avendo la necessità di acquistare oggetti, pensa di chiedere un prestito, compie tutto l’iter necessario, prima in banca, alla sua banca, cliente da decenni magari, la quale rifiuta la domanda in quanto lo stipendio non basta nemmeno a coprire i servizi della famiglia (affitto o mutuo, luce, acqua, gas, telefono, ect..), poi si rivolge a società del credito, le quali in buona sostanza ti concedono il prestito agognato; ma (già c’è un ma!) nel calcolo che fanno, non ti parlano di una copertura assicurativa (la cui società, guarda caso, è controllata/collegata, o di proprietà della società di credito) necessaria al buon fine del finanziamento, che permetta alla società di non perdere il capitale; la cosa buffa sta nel fatto che ti chiedono una seconda firma di un garante,  e calcolano la rata comprensiva dell’assicurazione,  la mia domanda ora è: l’alea o rischio, della compagnia assicuratrice (di proprietà della società del credito, o comunque controllata/collegata) dov’è? Mai questa compagnia pagherà in caso di morte il resto del finanziamento, in quanto prima che l’assicurazione paghi, esiste un co-obbligato, deve morire anche il co-obbligato affinché l’assicurazione paghi; inoltre nel caso di inabilità, la compagnia paga le rate, dopo 60 giorni e sino ad un anno dell’evento, oltre il quale non corrisponde più; e dopo un anno? Nel caso di evento sfortunato per la famiglia?

       Conclusione, le assicurazioni, nate a tale scopo, non pagano mai; però fanno bilanci positivi a tutto vantaggio della società controllante e/o collegata concedendo dividendi ai soci della stessa società che ci ha erogato il finanziamento! Guadagni che vanno al di là del tasso di usura a volte, ma in forma del tutto legale: la chiamano assicurazione.

        E chi deve controllare, dov’è? A che serve che paghiamo (ricordate paghiamo sempre noi attraverso le varie tasse, tassine, balzelli, bolli,….) fior di “dottori” a tale scopo se poi fanno orecchie da mercanti? Forse hanno quote di partecipazione in società finanziarie o assicuratrici, o direttamente o indirettamente? Esorto infine le associazioni a difesa dei consumatori o dei cittadini, a verificare questo stato di cose, e ad adottare le dovute misure di cautela, nell’ottica di difesa dei diritti dei cittadini che ormai sono esausti.

Salve, 21/01/2008