Il Mio Punto di Vista

Sino ad oggi sono stato ad ascoltare attentamente ciò che mi si diceva, mi si raccontava, e come un buon e bravo cittadino assimilavo le frasi e le parole che ascoltavo, scegliendo, e facendole mie, volta per volta quelle che erano dette con spirito di sacrificio e di trasparenza per il bene del Paese.

 

Da quando ho cominciato ad intendere e volere, dai miei 18 anni, sono trascorsi ben altri sei lustri;  e nonostante le parole che continuo ad ascoltare, che sono sempre le stesse, i risultati che si ottengono, al contrario, sono degenerati;

inutile perder tempo a dire che le frasi ad effetto sono riferite sempre dalle solite persone note, e quelle meno note, speranza di un futuro, si adeguano a quel sistema, adottandone solo i difetti.

Oggi non voglio più ascoltare, non voglio che mi si dica ancora che “il sud ha bisogno di aiuti”, non voglio che mi si dica che “dobbiamo fare sacrifici per risollevare le sorti del nostro Paese”, non voglio che mi si dica che “è necessario attuare una politica sociale adeguata”, non voglio più che mi si dica “le cose andranno meglio dopo tale riforma”; oggi tutti si sono vestiti da preti, salvo poi non voler accettare che il Papato abbia la sede a Roma, parlano con relativa calma, con adeguata dolcezza, e persino con cognizione di causa, accusando i cittadini che dalla partitica si stanno allontanando, e quando a qualcuno venisse in mente di avvicinarsi alla politica, o si

 adeguano o vengono relegati ai margini; non solo, allorquando un cittadino avvicinandosi alla politica volesse cambiare le regole o meglio le consuetudini sgradevoli che il potere ha, molto candidamente gli viene detto che “il sistema è questo”; come dire che essendo la legge di gravità una forza che ti fa stare attaccato a terra, il sistema ti costringe a comportamenti ed atti del tipo “fai come il prete dice ma non fare quello che il prete fa”.

Detto ciò, poiché questo spazio web, lo pago e lo mantengo io, ed essendoci libertà di pensiero e di parola, bene, voglio usarlo per dire la mia, esprimere il mio punto di vista, che oggi ritengo sia il punto di vista di tanti.

Cominciamo dai partiti; via i finanziamenti pubblici, ogni partito dovrà sostenersi in tutto, e dico in tutto, con gli iscritti del partito stesso, e per tutto intendo persino i viaggi, spese di amministrazione, sedi centrali o periferiche; scommettiamo su quanti partiti resteranno dopo? Così facendo l’abitudine attuale di nascita di partitini vari derivanti da costole di partiti più grandi, i cui dirigenti o pseudo tali, hanno manie di grandezza personali e nulla a che fare con il bene del Paese, ci penseranno più volte prima di agire.

Lo stesso modo vale per i sindacati, grande conquista sociale per i lavoratori, ma che oggi hanno perso tanto della loro socialità a favore dei poteri forti o meglio delle persone che siedono sulle poltrone dei poteri forti.

Certezza della spesa e controllo di tutte le opere, pensate sia difficile? Non credo, basti pensare che in ogni comune del nostro Paese ci sono dirigenti preposti a tale controllo, che per vari connubi non effettuano, lasciando lievitare le spese sino a decuplicare quella di partenza, il tutto nella certezza dell’impunità e della solita nenia che il “sistema è questo”.

Sparizione degli enti inutili; da uno studio effettuato sembra che in Italia enti inutili ce ne siano a centinaia, nati esclusivamente per soddisfare le esigenze del personaggio di turno, e finalizzati ad assunzioni clientelari in cambio di voti; cosa ne facciamo delle persone che vi “lavorano”? si licenziano, secondo me già sono state fortunate per aver conosciuto il personaggio ed aver lavorato (si fa per dire) percependo uno stipendio (questo è certo), e ciò che è peggio è che il sistema prevede che saranno un carico sociale notevole in futuro; senza che nulla abbiano prodotto di buono: vi sembra logico che per soddisfare poche persone, tutti gli altri debbano pagare la loro conoscenza del personaggio nel momento in cui è avvenuta?

Applicazione della regola della produttività agli enti pubblici; chi lavora e produce un servizio, continua a lavorare, i lavativi, i comodi, i raccomandati dal tizio o caio di turno, fuori! Sono un danno per la collettività, sono i furbi che danneggiano il tessuto del resto dei lavoratori  dandone un cattivo esempio.

Diminuzione dei rappresentanti al Parlamento, e diminuzione dei loro stipendi e benefit, (persino della pensione d’oro che ricevono) e non di cento euro, non facciamo ridere persino i polli; non avete vergogna nel constatare che nel paese dove i dipendenti hanno gli stipendi più bassi, i nostri onorevoli, dirigenti di enti (a volte inutili) e funzionari dello Stato (politico), hanno stipendi e benefit più alti, in alcuni casi di ben 4 volte, del resto dei Paesi di cui siamo membri?

Controllo del territorio, non possiamo accogliere tutte le persone che sbarcano in Italia, un limite deve esserci, e prendo lo spunto di chi entra in casa mia, nella mia casa c’è un limite oltre il quale non posso far entrare altra gente, per tutta una serie di motivi, di spazio, di decenza, di mantenimento di un ordine; insomma in 50 mq non posso ospitare più di 20 persone? Forse 30? Oppure 40? E poi?

Obbligo per tutti i dirigenti pubblici, o di società pubbliche, ivi compresi sindaci, assessori, per arrivare al Presidente del Consiglio e tutti i suoi Ministri di prestare cauzione personale fideiussoria a garanzia di errori materiali, morali e quant’altro. Chi sbaglia deve essere certo che paga, così come avviene nel privato.

Non parliamo poi della sanità, delle pensioni, dell’istruzione, della ricerca, dell’energia, della fiscalità.

L’elenco potrebbe continuare, non ho intenzione di stancare chi legge, ma chi avrà la voglia di confrontarsi, questo spazio rimane a disposizione; una amara consapevolezza resta: una amministrazione errata ci sta portando verso un conflitto di un popolo che per sua fortuna riesce ad adeguarsi, ma tirando ancora di più la corda, si spezzerà; esorto i volti nuovi della politica a non adeguarsi al sistema, a combatterlo, l’Italia dei posteri gli renderà grazie, al contrario di oggi che subiamo i nefasti comportamenti scriteriati di chi ha usato il bene pubblico solo per fini personali, e paghiamo tutti gli errori, ripetuti e continui a cui assistiamo ancora oggi.

Volutamente sono stato dolce nell’esprimere come la penso, così come ho cercato di essere conciso, ma a ben guardare dentro,  la consapevolezza dell’impotenza nel combattere un sistema dimostratosi inefficace, la rabbia è tanta.

Salve, 04/04/2008

 

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