Adesso NO

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La giornata sembrava cominciata bene oggi, quando alle 7,00 ero intento a lavorare al mio pc, la televisione dava notizie varie, come tutte le mattine, poi, ho udito una notizia, detta da una voce nota: un giornalista chiede al nostro premier “abbasserete le aliquote irpef?” e la risposta è stata secca “NO, non per il momento, è prioritario che deve succedere, lavoreremo per questo, ect.. ect..”

 

Ora, da quando ricordo io, e qualche anno di vita alle spalle c’è, per ogni legislatura che si sia succeduta e subentrata, ogni volta e dico ogni volta e ripeto ogni volta ho ascoltato le solite frasi, i soliti discorsi, le

disquisizione su cosa sia democraticamente corretto fare ed attuare, su come potrà essere un futuro idilliaco, sulla buona volontà ed impegno di chi appoggia il fondo schiena su poltrone del potere.

Io so per esperienza personale, che un problema si protrae nel tempo solo nel caso in cui non si affronti il problema stesso, avevo un dente rotto che mi infastidiva, era un problema, cattiva masticazione, la lingua scorticata dal bordo tagliente del premolare in questione, e mi promettevo ogni giorno di fissare appuntamento col dentista; il tempo non c’era mai ed intanto passava ed il problema restava, ed a mie spese. Sono passati 20 giorni, forse oggi telefono al dentista e fisso appuntamento per risolvere il problema.

Ciò che intendo dire mi sembra ovvio, sono anni che ascolto fotocopie di programmi e di promesse e di intenti propositivi, anni che sento i soliti nomi saltellare da un programma televisivo ad un altro, da un giornale all’altro, ma i problemi sono rimasti, anzi sono molto più reali e tangibili di prima.

Non ci meraviglia ormai più nulla, i termini del nostro vocabolario di italiano sono stati stravolti, ladri sono coloro che rubano per mangiare e devono vergognarsi, ma stranamente non ha lo stesso significato in certe stanze della nostra politica, che abusano dell’incarico che i cittadini hanno loro conferito, o meglio carpito la fiducia per scopi di protagonismo, di presenzialismo, di opportunismo e di interesse; forse in quelle stanze non tutti i “stanzianti” sono rei degli aggettivi appena detti, sicuramente una ipotesi ed una parvenza di democrazia in fondo, ma molto in fondo, c’è?

Poi gli “stanzianti” si meravigliano dei consensi popolari di un noto comico, forse anche lui stanco di sentire sempre le stesse frasi, di ascoltare propositi di democrazia; perché si meravigliano? Non sono loro che abusano della loro posizione “dominante” anche (e non voglio dire solo) per scopi personali? E non voglio dilungarmi oltre, tanto ognuno di noi ha, nell’arco della sua vita, posto delle domande alla sua intelligenza. E si sarà dato anche delle risposte. Dovrebbero rammentare invece, e la storia ce lo insegna, che quando in un paese esistono classi sociali diverse  le cose vanno meglio, al contrario quando il divario tra le classi diventa enorme ed alla fine sopravvivono solo 2 classi sociali ( i poveri ed i ricchi), in quel momento ed in quel paese può succedere di tutto.

Guardiamo alla nostra storia, qualcuno dice che si ripete…….. può essere uno spunto per tirare i remi in barca e far nascere nuove proposte, nuovi volti, nuove idee….

Salve, 18/09/2007